2 ottobre 2024

Istat: avviata la settima edizione del Censimento permanente che coinvolgerà 2.530 Comuni

Il 1° ottobre 2024 è stata avviata la settima edizione del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni che coinvolgerà 2.530 Comuni e circa 1 milione di famiglie.

Il Censimento permanente della popolazione si basa sulla combinazione di rilevazioni campionarie e dati di fonte amministrativa trattati statisticamente. Grazie all’integrazione dei dati raccolti attraverso due diverse rilevazioni campionarie – denominate “da Lista” e “Areale” – con le informazioni provenienti dai registri e le fonti amministrative, il Censimento è in grado di restituire informazioni continue e tempestive, rappresentative dell’intera popolazione che dimora abitualmente in Italia non solo a livello nazionale, regionale e comunale ma anche a livello territoriale più fine (quartieri, località abitate e sezioni di Censimento).

Attraverso questo impianto censuario, l’Istituto nazionale di statistica fornisce entro dicembre di ogni anno i dati della popolazione per sesso, età, cittadinanza, grado di istruzione e occupazione, a livello regionale, provinciale e comunale, riferiti all’anno precedente, accompagnati dalla relativa metodologia di calcolo. I dati pubblicati sul sito internet istituzionale dell’Istat sono presi a riferimento ai fini dell’applicazione delle disposizioni di legge che rinviano all’ammontare della popolazione, determinando un impatto rilevante nella vita dei Comuni (i sistemi elettorali, il numero di consiglieri, le concessioni di licenze, i trasferimenti economici per i servizi di pubblica utilità, ecc.).

Inoltre, con il D.L. 29 gennaio 2024, n. 7 convertito con modificazioni dalla L. 25 marzo 2024, n. 38 (G.U. 28/03/2024, n. 74), viene reintrodotta la possibilità da parte dell’Istat di restituire agli Uffici di anagrafe dei Comuni i dati in forma individuale, cosa prima preclusa, in modo che questi possano procedere all’aggiornamento e alla revisione delle anagrafi comunali di loro competenza, secondo quanto previsto dall’art. 46 del D.P.R. 30 maggio 1989, n. 223.

A partire dal 2025 la revisione avrà cadenza annuale e si svolgerà nei mesi da gennaio ad aprile di ciascun anno, con riferimento alla popolazione pubblicata dall’Istat nel mese di dicembre dell’anno precedente. A questo riguardo, l’Istat fornirà le liste che contengono la “nuova” sovra copertura e la “nuova” sotto copertura anagrafica, ossia rispettivamente gli individui che per la prima volta, nella tornata censuaria di riferimento, sono risultati residenti ma non censiti o censiti ma non residenti. I Comuni sono chiamati a verificare le posizioni anagrafiche degli individui, che a seguito degli esiti del Censimento permanente al 31 dicembre 2023, si trovano in queste liste da verificare.

Per quanto concerne invece le abitazioni, la nuova strategia censuaria ne definisce il numero totale attraverso il trattamento statistico delle informazioni presenti nel Registro degli edifici e delle unità immobiliari, la cui fonte primaria è il catasto dei fabbricati. È possibile così fornire (a partire dai dati 2021) il numero delle abitazioni occupate e quello delle abitazioni non occupate che viene ottenuto associando, attraverso un complesso processo di linkage, le abitazioni del suddetto Registro alle famiglie rilevate al Censimento.

I risultati di ciascuna annualità del Censimento permanente della popolazione vengono dunque diffusi alla fine di ogni anno sul sito istituzionale dell’Istat e sono solitamente accompagnati da un comunicato stampa che descrive in maniera sintetica gli aspetti più salienti. In tale contesto, vengono valorizzate anche alcune analisi specifiche che riguardano alcuni aggregati di popolazione di particolare interesse.

Ad esempio, nel comunicato stampa di dicembre 2020 venne proposto un approfondimento tematico sui Borghi più belli d’Italia, ovvero quei Comuni che avevano ottenuto, a partire dal 2001, un particolare riconoscimento di carattere storico, culturale o artistico.

Con la diffusione dei dati relativi all’annualità censuaria 2021, l’approfondimento è stato effettuato su tre specifici segmenti di popolazione: le persone che vivono nelle convivenze anagrafiche, quelle che dimorano in campi autorizzati o insediamenti tollerati e spontanei e le persone senza tetto e senza fissa dimora. 

Nel comunicato stampa di dicembre 2022, è stato invece proposto un approfondimento sulla popolazione censita nel 2021 scomponendola secondo l’aver vissuto oppure no una “esperienza migratoria”. In particolare, attraverso l’impiego congiunto delle variabili “luogo di nascita”, “cittadinanza attuale” e “cittadinanza precedente” è stato possibile scomporre, con dettaglio comunale, la popolazione caratterizzata da uno specifico profilo migratorio e di mobilità internazionale dagli individui che invece non hanno vissuto un percorso migratorio di lunga durata. Ciò ha permesso di identificare dei target demografici di particolare interesse: gli italiani dalla nascita, gli stranieri, gli immigrati (italiani e stranieri) e gli italiani per acquisizione (o naturalizzati).

Inoltre, per completare il quadro sulle migrazioni internazionali, nello stesso comunicato di dicembre 2023 è stato proposto un approfondimento sui cittadini italiani residenti all’estero. Attraverso l’integrazione degli archivi consolari con i dati dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) è stato possibile effettuare, a distanza di quasi 20 anni di distanza, il conteggio dei nostri concittadini residenti all’estero.  

I risultati dell’edizione 2023 del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni saranno diffusi a dicembre 2024

Oltre all’ammontare di popolazione e alle variabili socio-economiche, anche quest’anno sarà proposto un tema di approfondimento. Si vuole fornire un’analisi di tipo quantitativo e qualitativo sugli individui che mostrano “segnali di presenza” sul territorio nazionale piuttosto duraturi (dai 4 ai 6 anni circa), tali da essere inclusi nel conteggio della popolazione censita, pur non risultando ancora iscritti in anagrafe.

Questo aggregato di popolazione è di notevole interesse anche per i Comuni perché, almeno per quelli di maggiore dimensione demografica, coinvolge individui che, al di là della loro consistenza numerica, ai fini della revisione anagrafica possono mettere in difficoltà gli Uffici di anagrafe nelle attività di verifica. Infatti, si tratta di individui che non sono facilmente reperibili sul territorio agli indirizzi che figurano negli archivi attraverso cui sono solitamente rilevati, perché svolgono attività di lavoro molto settoriali (colf, badanti, braccianti agricoli, ecc.), oppure perché spesso dimorano abitualmente presso il datore di lavoro e non hanno l’interesse o la “convenienza” di essere iscritti in anagrafe.

Nello stesso aggregato, però, ci sono anche individui che non sono in possesso dei requisiti minimi, in assenza dei quali non possono essere iscritti in anagrafe (non hanno casa, occupano abusivamente uno stabile, oppure gli alloggi in cui vivono non sono dotati di abitabilità). Tuttavia, si tratta di persone che in base ai “segnali di vita” provenienti dalle fonti amministrative sono nei territori da diversi anni, hanno anche un indirizzo verificato ma che, secondo le norme internazionali devono essere conteggiati come residenti anche se non sono iscritte in anagrafe.

Sarà quindi interessante fornire un approfondimento sulle caratteristiche demografiche, la provenienza, l’attività economica e la localizzazione geografica di questo segmento di popolazione.

Per saperne di più visita la sezione dedicata del sito.

Fonte: ISTAT

Progetto PNCS: pubblicata la versione aggiornata con le nuove funzionalità per l'invio dei dati

È disponibile la versione aggiornata del Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche (PNCS) con le nuove funzionalità relative all’invio dei dati previsto dall’articolo 3, comma 2, del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, convertito in legge con la legge 23 maggio 2024, n.67. 

È infatti stato previsto l’obbligo per i professionisti incaricati della progettazione e della direzione dei lavori ai sensi del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 58 del 2017 e s.m.i. di trasmettere al PNCS, gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri, le informazioni specificate dal citato articolo 3. 

Possono accedere al PNCS i professionisti i cui Consigli Nazionali hanno sottoscritto un accordo con il Dipartimento, segnatamente il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, il Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati. 



Fonte: Dipartimento Casa Italia

1 ottobre 2024

Anac: iscrizione nelle white list obbligatoria per gestione socioassistenziale e rifiuti

Gli operatori economici che svolgono le prestazioni elencate nel comma 53 dell’art. 1 della L. n. 190/2012, come le ditte di gestione rifiuti, devono possedere il requisito di iscrizione nelle white list, anche se non espressamente previsto nella legge di gara. Questo è valido anche con il nuovo Codice Appalti. Lo ha chiarito Anac con il Parere di precontenzioso 407, approvata dal Consiglio dell’11 settembre 2024, riguardante una procedura aperta per l’affidamento dei servizi presso la Residenza Sanitaria Assistita (RSA) dell’ASL Napoli 2 Nord, nel comune di Pozzuoli, Rione Troiano, provincia di Napoli.

L’importo a base di gara dell’affidamento è pari a 5.196.456 euro. 
“Riguardo all’attività di ristorazione - scrive Anac - spetta alla Stazione appaltante verificare se il subappaltatore a cui la Società intende affidare tali prestazioni risulta iscritto nelle white list della Prefettura territorialmente competente. Come spetta alla Stazione appaltante verificare se le prestazioni incombenti sull’aggiudicatario sono limitate al deposito temporaneo dei rifiuti prima della raccolta, oppure se viene richiesta anche la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti nella RSA In quest’ultimo caso l’aggiudicatario dovrà possedere sia l’autorizzazione per espletare tali attività sia l’iscrizione nella white list, a pena di esclusione dalla gara”. 

“Il requisito di iscrizione nelle white list, per gli operatori economici che svolgono una delle prestazioni elencate nella Legge 190/2012 – sottolinea Anac -, rientra tra le cause di esclusione obbligatorie di carattere automatico, essendo la sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa o l’adozione di comunicazioni antimafia, a cui il legislatore ha equiparato l’iscrizione nelle white list”.

“La ristorazione socioassistenziale, che include anche il servizio di preparazione e somministrazione dei pasti all’interno di una casa di riposo comunale o di una RSA (residenza sanitaria assistita), rientra nell’alveo dei servizi di ristorazione stabiliti dalla legge 190/2012. In caso di ricorso al subappalto, è, pertanto, necessario il possesso dell’iscrizione nella white list per erogare tale servizio in capo al subappaltatore”.
“Il contrasto tra il bando di gara e il capitolato speciale, con riferimento all’ammissibilità del subappalto, va risolto in favore del bando di gara”.


Fonte: Anac

Dipartimento per lo Sport, ausili sportivi 2024: pubblicato l'avviso

Il Dipartimento per lo Sport ha pubblicato l'avviso che dispone le procedure per l’accesso alle risorse destinate all’acquisto di ausili sportivi da mettere a disposizione, in uso gratuito, delle persone con disabilità interessate all’avviamento alla pratica sportiva, in attuazione del decreto del Ministro per lo Sport e i Giovani dell’11 aprile scorso, relativo al riparto del “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” nel quale sono stati destinati a questa misura 1,5 milioni di euro.

Le ASD e/o le SSD che vorranno richiedere il contributo necessario per l’acquisto degli ausili sportivi potranno accedere alla Piattaforma informatica dedicata, a partire dalle ore 12 del 27 settembre 2024. La Piattaforma è raggiungibile all’indirizzo:


Scarica la documentazione:







Fonte: Dipartimento per lo Sport

30 settembre 2024

Anac, predisposizione del Piano Anticorruzione: sperimentazione in 70 comuni

L'Anac, il Ministero dell’Interno, il Ministero della Pubblica Amministrazione e Anci hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa per supportare la predisposizione del Piano di Prevenzione della Corruzione, oggi interno al PIAO, per i comuni fino a 5000 abitanti.

Nell’ambito delle regioni ricadenti nel Progetto Sistema per la redazione e trasmissione del Piano Triennale sulla Prevenzione della Corruzione e sulla Trasparenza (PTPCT) e della Sezione Rischi corruttivi e trasparenza del Piano Integrato Attività e Organizzazione (PIAO), finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale ‘Legalità’ 2014 – 2020 con fondi POC, anche grazie all’opera di sensibilizzazione di tutti i partner di protocollo, si sono candidati per la sperimentazione settanta comuni.

All’esito della sperimentazione, entro la fine del 2024, i piccoli comuni avranno a disposizione l’applicativo che li accompagnerà, con una guida virtuale, alla predisposizione o all’aggiornamento dei piani, consentendo di accrescere il livello di compliance anche nelle amministrazioni dotate di meno risorse.


Fonte: ANAC