La normativa prevede lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti. Le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili“; al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi, la legislazione è stata approvata con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni.
Nel settore dei trasporti, la diffusione delle rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030, grazie a una quota maggiore di biocarburanti avanzati e a una quota rilevante di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.
I deputati hanno anche chiesto agli Stati membri di fissare un obiettivo per le tecnologie innovative pari al 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri. Le nuove misure, infine, vanno a sostegno dell’uso della biomassa garantendo che l’UE non sovvenzioni tecnologie non sostenibili, la raccolta di biomassa dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.
Gli obiettivi sono stati ulteriormente innalzati nell’ambito del pacchetto REPowerEU, volto a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia in seguito alla guerra contro l’Ucraina. Adottando questa legislazione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini espresse nelle proposte 3(1), 3(3), 3(4), 3(5) e 3(6) delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa volte ad accelerare la transizione verde dell’UE con l’aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili; la riduzione della dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas attraverso progetti di efficienza energetica e l’espansione dell’offerta di energia pulita e rinnovabile; il miglioramento della qualità e dell’interconnettività dell’infrastruttura elettrica; l’investimento in tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, come la produzione e l’uso efficienti dell’idrogeno verde e l’esplorazione di nuove fonti di energia ecocompatibili e di nuovi metodi di stoccaggio.
Fonte: Parlamento Europeo