L’Anac comunica che l’istituto della Vigilanza
Collaborativa messo in campo dalla stessa Autorità trova sempre più
diffusione e apprezzamento fra le stazioni appaltanti.
Viene applicato ai contratti pubblici di maggiore rilievo, su richiesta della
stazione appaltante, al fine di garantire il corretto funzionamento della
procedura di affidamento e prevenire infiltrazioni criminali.
Il ruolo e l’importanza di tale “best practice” sono stati al centro di un
convegno organizzato recentemente da Anac.
E sottolinea quelle che sono le caratteristiche alla
base della vigilanza collaborativa:
1) Le verifiche e i controlli sono più efficaci se
sono messi in pratica con un approccio “olistico” attraverso la collaborazione
e lo scambio di informazioni e dati da parte di tutte le istituzioni coinvolte
nei controlli.
2) E’ utile adottare un modello di “supervisione e
controlli collaborativi” che oltre a mirare a prevenire l’insorgenza
dell’illegalità, consente eventualmente di intervenire tempestivamente con i
correttivi necessari per permettere la realizzazione dei lavori nei tempi
previsti.
3) L’interazione con i soggetti che effettuano i
controlli e verificano la legittimità delle procedure può avvenire anche con
modalità orientate al problem solving, ovvero attraverso la richiesta di pareri
e indicazioni che anticipino l’eventuale insorgere di scorrettezze, non
conformità, illegalità.
4) Un tale approccio consente inoltre di ottenere la
fiducia dell’ente controllato che non si sente “sotto esame”, ma piuttosto
supportato dal meccanismo di controllo.
Fonte: Anac