23 febbraio 2018

Intervista con Claudio Mancini: “invertire le politiche di autonomia finanziaria degli Enti locali”


Legge Delrio, gestioni associate, Reddito di inclusione sociale: sono alcuni dei temi che interessano molto da vicino gli Enti locali. Temi su cui il dibattito è ancora aperto e che rientreranno nell’agenda politica nei prossimi mesi. Ne abbiamo parlato con Claudio Mancini, Vice Presidente Vicario di Legautonomie e capolista per il PD nel collegio plurinominale Lazio 2 per l’elezione alla Camera dei deputati.

D. Legge Delrio: buona riforma o legge incompiuta?

R. “Credo che la Legge Delrio necessiti di una revisione per far sì che la riforma sia completa e funzionale. Mi auguro che con il nuovo Governo la riforma venga migliorata e vengano definiti alcuni punti rimasti inattuati, come il finanziamento delle funzioni agli Enti locali, il ruolo delle Province dopo l’esito del Referendum costituzionale, il completamento del processo di costituzione delle Città metropolitane, la gestione associata delle funzioni per i Comuni".

D. Piccoli comuni e obbligo delle gestioni associate, qual è il suo punto di vista?

R. “Come stabilisce la nuova proroga contenuta nella legge di bilancio, l’obbligo di gestione associata dei piccoli comuni slitta al 31 dicembre 2018. Ritengo deve essere superata definitivamente, anche con l’abolizione dell’obbligo, la logica per la quale la gestione associata è legata al criterio demografico, ovvero in base al numero di abitanti dei singoli comuni, acquisendo quella di bacino omogeneo. Pertanto, quei comuni che per motivi morfologici, economici e sociali, sulla base di bacini omogenei, possono mettere insieme funzioni dovrebbero avere adeguati incentivi. La gestione associata delle funzioni, da parte dei comuni a prescindere della loro dimensione, garantirebbe economicità, efficienza ed efficacia: aspetti di fondamentale importanza per le popolazioni amministrate”.

D. Codice appalti, quale il ruolo degli Enti locali?

R. “Come associazione di Enti locali, portiamo avanti un percorso di monitoraggio e approfondimento per sostenere e promuovere le buone pratiche adottate nel territorio. Premesso ciò, mi auguro, tuttavia, che le regole non comportino rallentamenti e complicazioni nelle procedure negoziali, nella progettazione di iniziativa e nella realizzazione di opere fondamentali per gli Enti locali. Un lavoro di vigilanza è fondamentale per prevenire fenomeni di corruzione nelle amministrazioni pubbliche, ma al contempo è necessario garantire procedure snelle e veloci nei tempi e che ci siano incentivi alla coprogettazione tra amministrazioni”.

D. Come si profila il ruolo degli Enti locali in tema di politiche di immigrazione?

R. “Ritengo che sia necessario mettere in campo un’azione di cooperazione internazionale in cui 
regioni e comuni siano protagonisti. In linea con i progetti di cooperazione, rientrano le politiche di Rimpatrio volontario assistito, che andrebbero incentivate nel nostro Paese. Nella legge di Bilancio 2018 è stata introdotta una norma che prevede il ricorso alla misura del Rimpatrio volontario assistito, ovvero l’avvio in via sperimentale di un Piano nazionale di interventi di rimpatrio. In base al Piano, un primo nucleo di comuni potranno istituire sportelli per svolgere attività informativa, di supporto e orientamento, in collaborazione con gli uffici territoriali del governo, le prefetture, le questure”.   

D. Reddito di inclusione (Rei). La si può definire una politica efficace?

R. “Credo che il Rei sia una misura efficace per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Questo strumento oltre a garantire un reddito consente, per la prima volta, di creare le condizioni per l’inclusione sociale e lavorativa attraverso un percorso personalizzato, predisposto con il lavoro dei servizi sociali dei Comuni. Nelle previsioni del governo le famiglie beneficiarie potenziali erano stimate intorno a 490 mila, numeri che saliranno progressivamente nella seconda parte del 2018. Il lavoro dei Comuni è, pertanto, di primaria importanza e da portare avanti in partnership con il terzo settore, i servizi sociali, i servizi per l’impiego, le scuole”

D. Il suo punto di vista in tema di politiche sulla fiscalità locale.

R. “Negli anni passati le politiche di Bilancio relativamente al finanziamento degli Enti locali li avevano fortemente penalizzati portandoli al limite del collasso, con i Governi Renzi e Gentiloni la tendenza è stata invertita, oggi non siamo più in presenza di tagli ma ciò non è sufficiente. Bisogna, ora, ripristinare i livelli di risorse adeguati ai servizi richiesti dai cittadini ai Comuni, alle Province ed alle Città metropolitane contestualmente è necessario riassegnare autonomia finanziaria degli Enti locali all’interno del più ampio processo di diminuzione della pressione fiscale a carico di cittadini ed imprese”.

Maria Enrica Rubino