Di Maria Enrica Rubino
«È tempo di rigenerare e ricostruire il
centrosinistra». Nicola Zingaretti tiene il suo primo discorso da neo
governatore bis della Regione Lazio in serata, dal suo comitato elettorale al
Tempio di Adriano, a Roma. La riconferma è arrivata al termine di un pomeriggio
in cui si è temuto un testa a testa tra il candidato di centro destra, Stefano
Parisi. Ma con il 33,08% per la prima volta la regione Lazio riconferma il suo
presidente per un secondo mandato.
Una vittoria, quella di Zingaretti, in
controtendenza rispetto ai risultati di un centrosinistra che al livello
nazionale sprofonda ovunque. «Un
risultato avvenuto, purtroppo, nello stesso giorno della, forse, più devastante
sconfitta della storia della Repubblica per le forze di centro sinistra mentre
nelle urne, nello stesso istante, l’aver ottenuto che tanti cittadini abbiano
consapevolmente fatto quella scelta è un fatto democraticamente di grandissima
rilevanza» ha commentato, senza celare il suo orgoglio. «Noi abbiamo vinto e
governavamo – ha proseguito Zingaretti – e questo credo distrugga una lettura
di quanto sta avvenendo in Europa per cui le elezioni le vincono quei movimenti
o partiti che sono all’opposizione».
Il governatore della Regione Lazio, unico
baluardo di un centro sinistra uscito sconfitto dalle Politiche 2018, ha spiegato, poi, la sua intenzione di far
ritrovare in politica quello «spirito di servizio e le ragioni della coerenza,
della difesa dei valori costituzionali», valori che si vanno affievolendo.
Nella mattinata di martedì, a scrutini quasi chiusi,
con 5.239 sezioni su 5.285, si delinea una percentuale del 33,08% per
Zingaretti, seguito da Stefano Parisi con il 31,29%. Roberta Lombardi del Movimento
5 Stelle al 27,08% e Sergio Pirozzi non va oltre il 4,93%, quasi 151 mila voti.