La Commissione punta ad avere pene minime comprese tra i "quattro e i sei anni" di reclusione, ovvero il livello minimo nella fascia alta, in modo da dare alle forze di polizia gli strumenti adatti per combattere questi crimini, definiti come seri e gravi. L'altra operazione di armonizzazione sarà volta alle "aggravanti" e alle "attenuanti", così che non differiscano tra gli Stati membri. Se a commettere un crimine sarà un alto funzionario pubblico sarà considerata un'aggravante, come pure se il crimine sarà compiuto a favore di un Paese terzo. Stretta anche contro l'impunità, in particolare per i parlamentari, la cui immunità dovrà essere revocata "velocemente" per permettere le indagini.
Il commento di Busia
“La proposta di direttiva europea anticorruzione presentata oggi dalla Commissione Ue rappresenta un passo avanti molto significativo nella lotta alla corruzione e una risposta efficace agli episodi di corruzione che hanno recentemente interessato le istituzioni europee”. Così il presidente Anac, Giuseppe Busia, plaude al pacchetto di norme anticorruzione dell’Ue.
“La direttiva dà uno spazio molto importante alla prevenzione della corruzione e alle autorità indipendenti dal governo incaricate di presidiare tale ambito. In particolare, gli articoli 3 e 4 della proposta stabiliscono che tutti gli Stati membri adottino le misure necessarie per avere un organismo specializzato in prevenzione della corruzione il cui profilo ricalca quello dell’Autorità nazionale anticorruzione italiana che ho l’onore di presiedere. Gli stessi articoli accolgono la richiesta, formulata di recente dalla Rete europea per l'etica pubblica (Enpe, European Network for Public Ethics) di cui Anac fa parte, di dare ampio risalto all’aspetto preventivo e non solo di repressione della corruzione”.
Fonte: Anac