A cura di Legautonomie Lazio.
Si è spento lo scorso 2 aprile, all’età di 88 anni, Ugo Vetere, ex Sindaco di Roma e fondatore di Legautonomie Lazio. Una scomparsa che ha generato profondo cordoglio nel mondo politico capitolino e delle autonomie locali, dove Vetere si è fatto fortemente apprezzare per le sue doti politiche e umane, oltre che per le sue profonde competenze amministrative.
Si è spento lo scorso 2 aprile, all’età di 88 anni, Ugo Vetere, ex Sindaco di Roma e fondatore di Legautonomie Lazio. Una scomparsa che ha generato profondo cordoglio nel mondo politico capitolino e delle autonomie locali, dove Vetere si è fatto fortemente apprezzare per le sue doti politiche e umane, oltre che per le sue profonde competenze amministrative.
Nato a Reggio
Calabria nel 1924, vive durante la sua età adolescenziale i crimini della
dittatura fascista e gli orrori della guerra al fianco dell’alleato nazista,
iniziando in questa drammatica pagina della storia italiana la sua formazione
politica. Insieme a diversi compagni di Liceo decide di aderire alla
Resistenza, entrando a far parte dei gruppi che fanno capo al colonnello
Montezemolo, poi arrestato dalla polizia fascista e rinchiuso nel carcere di
via Tasso. All'indomani della liberazione di Roma entra a fare parte del
Comitato di Liberazione Nazionale e si dirige al nord, per continuare la lotta
di Resistenza che si concluderà felicemente per lui il 25 aprile del 1945 con
la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Terminata la
guerra intraprende quindi l’attività politica che ha inizio dapprima come
sindacalista, nella Cgil, di cui diviene nel 1956 segretario nazionale nella
categoria del Pubblico impiego. Contestualmente aderisce al Partito Comunista
Italiano, nella cui lista viene eletto nel 1966 Consigliere comunale a Roma.
Proprio al territorio capitolino inizia a quel punto a legarsi intensamente la
sua attività politica. Nel 1972 viene infatti eletto per la prima volta alla Camera dei
Deputati nella circoscrizione di Roma, sempre con la lista del Pci, mentre nel
1976 il Sindaco di Roma Giulio Carlo Argan lo nomina Assessore al Bilancio;
incarico che, in seguito alla prematura scomparsa del Primo cittadino Luigi
Petroselli, nel 1981, prelude alla sua nomina a sindaco della Capitale; una
carica che manterrà fino al 1985. Da Sindaco Ugo Vetere si attiva fortemente a
sostegno delle categorie più deboli della città, promuovendo sforzi, progetti e
investimenti in favore delle scuole, con particolare riferimento all’edilizia
scolastica e agli asili nido; ma significative sono anche le opere di riqualificazione
avviate e portate a termine nelle periferie romane, sulla scia di quanto già
intrapreso dai suoi predecessori Argan e Petroselli. Portano poi la sua firma i
lavori di ampliamento della metropolitana e quelli che segnano la nascita dell’Università
di Tor Vergata.
Nel 1986 viene
insignito dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga della medaglia
d’argento al valore civile in seguito all’irruzione di uno squilibrato nella
scuola “Ignazio Silone” all’interno della quale, dopo aver ucciso un bidello,
prende in ostaggio una intera scolaresca; decisiva si rivela infatti l’opera di
mediazione condotta dal Sindaco Vetere e grazie a cui si portano in salvo tutti
i bambini presi in ostaggio. La sua attività politica prosegue poi nel 1987,
quando viene eletto Senatore, sempre nella lista del Pci.
Brunzo Manzi,
Presidente di Legautonomie Lazio, lo ricorda così: "Un
esempio e un modello per tutti coloro che concepiscono la politica come un
servizio. Grande sindaco e stimatissima persona, si è sempre impegnato per una
giusta crescita democratica e civile della sua città. Con questo spirito, e
grazie al suo intuito e alla sua competenzaha avviato un processo di
rinnovamento istituzionale fondato sulla valorizzazione delle Amministrazioni
locali offrendo un valido e fondamentale contributo al sistema delle Autonomie
Locali anche attraverso il suo impegno in Legautonomie, di cui è stato
dirigente e indiscusso punto di riferimento. Con lui se ne va un pezzo di
storia del mondo della Pubblica Amministrazione fondato sui principi della
cooperazione, della solidarietà e della sussidiarietà".