A cura di Legautonomie Lazio.
Quali ricadute avrà la Legge di Stabilità 2014 sugli enti locali? Quale, soprattutto, l’impatto sui piccoli Comuni, sempre più strozzati dall’introduzione di nuove norme a cui adeguarsi e la carenza di risorse e personale?
La parola, e la testimonianza diretta, attraverso le interviste realizzate al sindaco di Sezze, Andrea Campoli, e a quello di San Donato Val di Comino, Antonello Antonellis.
Quali ricadute avrà la Legge di Stabilità 2014 sugli enti locali? Quale, soprattutto, l’impatto sui piccoli Comuni, sempre più strozzati dall’introduzione di nuove norme a cui adeguarsi e la carenza di risorse e personale?
La parola, e la testimonianza diretta, attraverso le interviste realizzate al sindaco di Sezze, Andrea Campoli, e a quello di San Donato Val di Comino, Antonello Antonellis.
“Dalla Legge di stabilità una risposta insoddisfacente per gli enti locali” Intervista realizzata al Sindaco di Sezze Andrea Campoli.
Sindaco
Campoli, che giudizio esprime complessivamente sulla Legge di Stabilità 2014
per ciò che attiene il sistema delle autonomie locali?
“Dalla legge di stabilità 2014
attendevamo una risposta chiara da parte del Governo riguardo una serie di
criticità affrontate in questi anni, soprattutto per ciò che riguarda il fronte
della fiscalità locale e della certezza dei trasferimenti erariali. Purtroppo
le nostre aspettative sono state nuovamente disattese. La continua altalena
normativa riguardo il prelievo patrimoniale sulla casa e del prelievo sui
rifiuti crea ancora problemi di natura regolamentare, amministrativa e di
gestione del tributo, mentre le casse comunali sono in sofferenza vista
l’impossibilità di stabilire rate di scadenza in prossimità dell’inizio
dell’esercizio finanziario. Risulta inoltre sempre più difficile costruire
bilanci veritieri al 31/12 dell’anno precedente, costringendo gli enti alla
gestione provvisoria, che mina la possibilità di creare linee di indirizzo e di
mandato alla dirigenza locale tutta. Questa incertezza incrina, inoltre, il
rapporto tra l’amministrazione locale ed il cittadino, anche a seguito
dell’utilizzo dei tributi locali trasformati in prelievi erariali mascherati,
vedasi l’Imu sulle categorie D ed i 30 centesimi al metro quadro bollettati in
sede di saldo Tarsu/Tares a fine anno. Aspettiamo ora di capire se
l’alleggerimento del Patto di Stabilità dichiarato si trasformi effettivamente in
un miglioramento dell’obiettivo e in maggiore possibilità di finanziamento per
le necessarie spese di investimento. Attendiamo con ansia i decreti attuativi.
Una nota positiva, invece, è rappresentata dalle nuove scadenze del patto
regionalizzato incentivato ed orizzontale, che permette di avere maggiori
certezze in corso d’anno riguardo le spese da sostenere ai fini del patto,
andando a migliorare il già buon funzionamento del patto regionalizzato della
Regione Lazio”.
Iuc,
Tasi, Tari ... Quanto è complesso dal punto di vista burocratico per i Comuni
adeguarsi a tutte queste novità imposte in rapida successione dal Governo?
“L’applicazione dei nuovi tributi sul
cittadino, siano essi di natura patrimoniale o per servizi, è sempre più
difficoltosa a causa di una legge lacunosa e in continua evoluzione ben lontana
dal comprendere quale sia l’obiettivo finale. Da quando è partito il
federalismo fiscale si pensava di poter stabilire con il
cittadino–contribuente-elettore un rapporto di trasparenza nelle scelte di bilancio
oltre che di prelievo, vale a dire la possibilità di scegliere l’imposizione
fiscale più equa nel modo più corretto possibile. La continua evoluzione
normativa non ci ha consentito, dunque, di mantenere questo rapporto. La
carenza di organico degli uffici, considerato il blocco delle assunzioni, va ad
aggiungersi alle numerose difficoltà degli enti locali di adeguarsi alla nuova
legislazione”.
Nel
Comune di Sezze, con l’introduzione della Iuc, che cosa cambierà in termini
economici per i cittadini? Aumenterà il carico fiscale?
“Purtroppo a causa degli effetti della
crisi il nostro Comune ha applicato un’imposizione fiscale spinta; tale
situazione scaturisce dalla volontà di mantenere il livello dei servizi
inalterato per non far ricadere gli effetti della crisi sulle fasce più deboli.
Servizi come il trasporto scolastico, la refezione nelle scuole ed i costi per i
centri socio educativi e per anziani, sono le spese che in tanti bilanci
comunali vengono stralciate per prime in sede di previsione; noi crediamo
fortemente nell’importanza e nella necessità di questi servizi, anche se ci
rendiamo conto del loro peso sull’imposizione tributaria locale”.
I
cittadini possono attendersi da questi nuovi tributi un miglioramento della
qualità dei servizi?
“E’ difficile esprimere
un giudizio in merito nel breve termine. Il nostro obiettivo è quello di
continuare a garantire lo stesso standard di qualità dei servizi ai cittadini, dal
momento che la persona è al centro della nostra azione di governo”.
“Si rischia di vivere alla giornata, nella più assoluta incertezza” Intervista al Sindaco di San Donato Val di Comino, Antonello Antonellis.
Sindaco
Antonellis che giudizio esprime complessivamente sulla Legge di Stabilità 2014
per ciò che attiene il sistema delle autonomie locali?
“La Legge di Stabilità 2014 è
strutturata sulla filosofia delle politiche di bilancio degli ultimi anni, nel
mantenimento dei conti dello Stato in ordine l’obiettivo principale. E molto
spesso ciò si è ottenuto penalizzando gli Enti Locali, tagliando i
trasferimenti con il rischio dell’impossibilità di assicurare un adeguato
livello dei servizi. Detto ciò, occorre anche dire che le autonomie locali si
sono chiuse in una posizione difensiva rispetto alle proposte di
riorganizzazione in discussione, che potrebbero dare nuova linfa al governo del
territorio, ai servizi ai cittadini”.
Iuc, Tasi, Tari
... Quanto è complesso dal punto di vista burocratico per i Comuni adeguarsi a
tutte queste novità imposte in rapida successione dal Governo?
“In realtà ancora non siamo certi che
cosa succederà per queste nuove imposte. In questi giorni la Conferenza
Stato-Comuni ha individuato delle modifiche che dovranno essere apportate per
quanto concerne la flessibilità di applicazione delle stesse, oltre alla definizione
dell’ammontare delle risorse che dovranno essere trasferite in compensazione
agli Enti Locali. Queste incertezze creano disagio in ordine al funzionamento
della macchina amministrativa locale, tanto più per i piccoli comuni dove,
spesso, non hanno specifici uffici per i tributi. Si rischia di vivere alla
giornata, nella più assoluta incertezza”.
Nel suo Comune,
con l’introduzione della Iuc, che cosa cambierà in termini economici per i
cittadini? Aumenterà il carico fiscale?
“Dobbiamo aspettare la definizione certa
dell’imposta per avere un quadro più vicino alla realtà. Non credo che ci
saranno grandi variazioni per i cittadini diversamente, invece, per il settore
produttivo e commerciale che rischiano di pagare i tagli. Ad una pressione
fiscale già pesante rischiano di sommare lo spostamento del carico fiscale
locale. Un rischio esiziale per il tessuto produttivo”.
I cittadini
possono attendersi da questi nuovi tributi un miglioramento della qualità dei
servizi?
“No. Quasi sempre il livello fiscale
locale è utilizzato per mantenere in equilibrio la parte di competenza del
Bilancio. Una vera riforma, nel campo della parte relativa all’imposta sui
rifiuti, ci sarebbe nell’obbligare i comuni nel fare la raccolta differenziata
spinta ed imputare solo i costi realmente determinatisi nel servizio. Chi fa
questo servizio ha già i costi storicizzati, chi non la fa continuerà a non
farla per non aumentare i costi per i cittadini. Per la parte concernente
l’imposta sull’abitazione, continuiamo a mantenere un livello di iniquità fino
a quando non sarà applicato il valore catastale reale. Un miglioramento dei
servizi per i cittadini, ed una migliore equità, si avrà solo quando questi
nuovi tributi saranno nella totale disponibilità applicativa delle autonomie locali”.