Intervista a Michele Baldi, Capogruppo lista Zingaretti. A cura di Marco Galice.
Proseguono gli approfondimenti di Legautonomie Lazio sull’attività istituzionale della Regione. Faccia a faccia, stavolta, con Michele Baldi, Capogruppo della Lista Zingaretti, il quale illustra gli aspetti più significativi del Piano di riordino della sanità nel Lazio, elogiando l’impianto dell’operazione varata dalla Pisana.
Un'intervista da leggere per comprendere il lavoro svolto dall'Amministrazione guidata dal Presidente Nicola Zingaretti.
Onorevole Baldi, come giudica complessivamente il Piano di riordino della sanità varato dalla Regione?
Proseguono gli approfondimenti di Legautonomie Lazio sull’attività istituzionale della Regione. Faccia a faccia, stavolta, con Michele Baldi, Capogruppo della Lista Zingaretti, il quale illustra gli aspetti più significativi del Piano di riordino della sanità nel Lazio, elogiando l’impianto dell’operazione varata dalla Pisana.
Un'intervista da leggere per comprendere il lavoro svolto dall'Amministrazione guidata dal Presidente Nicola Zingaretti.
Onorevole Baldi, come giudica complessivamente il Piano di riordino della sanità varato dalla Regione?
“Vedo che è
stata data la giusta dignità alle professioni, come a quella infermieristica.
C’è una volontà forte di entrare nei problemi, di rappresentarli. Come ho fatto
io per il Policlinico Umberto I, che fra poco non avrà più nessun medico che
eseguirà un’interruzione di gravidanza volontaria, con ripercussioni in termini
di lesione di un diritto fondamentale dei cittadini. Abbiamo ereditato una
regione con una mala gestio che andava corretta, in cui le fatture venivano
pagate due volte: 200 milioni di fatture pagate due volte all’IDI, da un lato,
e lavoratori sbattuti in mezzo a una strada dall’altro. Oggi le fatture si
pagano a sessanta giorni, in modo elettronico e trasparente”.
Si inizia
dunque a vedere finalmente la fine del tunnel?
“Stiamo uscendo
da una fase di commissariamento che dura da sette anni. Finalmente abbiamo
un’integrazione degli ospedali con i territori, accordi tra aziende che nella
scarsità di risorse mettono insieme ciò di cui dispongono, come accade con il
Dipartimento interaziendale di medicina legale e con il nuovo Dipartimento
regionale di medicina penitenziaria. In campagna elettorale chiesi al
Presidente Zingaretti un solo incontro per andare a vedere quello che succedeva
in Piazza Istria, in un laboratorio dove medici di base coraggiosi, Fabio
D’Andrea e Massimo Mei per citarne due, assistevano 10.000 codici bianchi che,
diversamente, avrebbero gravato sui vari pronto soccorso. Appena eletto ho
chiesto che quella strategia fosse applicata in tutti i municipi di Roma. Adesso
i cittadini romani potranno andare anche al sabato e alla domenica in questi
presìdi, a partire dal 1° dicembre prossimo. Abbiamo approntato soluzioni
concrete anche per la rete dei farmacisti”.
Quale altra
novità introduce questo Piano?
“In farmacia
oggi (prima si andava nelle Asl) c’è un monitoraggio del paziente oncologico,
che deve necessariamente presentare ricetta e piano terapeutico. Non c’è più
possibilità di imbrogliare. Un prodotto che è per i malati oncologici, come
l’eritropoietina, è un prodotto passato da una spesa, per la Regione
Lazio, di 51 milioni, a una spesa di 36 milioni. Oltre alla soddisfazione di
aver risparmiato questi milioni di euro, c’è anche una domanda che io pongo con
forza: quei prodotti, prima, dove andavano? Nel mercato nero del doping”.
In conclusione?
“Quest’ultimo fatto che ho rappresentato dimostra come questa amministrazione stia scardinando interessi enormi ed inconfessabili. Non c’è dubbio che l’Amministrazione Zingaretti sta operando una netta inversione rispetto al passato. E non solo nella sanità”.
“Quest’ultimo fatto che ho rappresentato dimostra come questa amministrazione stia scardinando interessi enormi ed inconfessabili. Non c’è dubbio che l’Amministrazione Zingaretti sta operando una netta inversione rispetto al passato. E non solo nella sanità”.