3 gennaio 2015

I Dialetti non si sono affatto estinti

di Maria Enrica Rubino.

«In qualità di associazione di enti locali, Legautonomie non poteva non essere al fianco dell’Unpli nel supportare questa iniziativa, realizzata per valorizzare le tradizioni locali e, in particolar modo, le lingue locali, che sono parte integrante della nostra cultura, nonché del nostro essere.
La necessità di supportare l’evento è dettata, inoltre, dall’attaccamento dimostrato dalle centinaia di partecipanti al concorso e dai presenti in sala». Con queste parole il presidente di Legautonomie Lazio, Bruno Manzi ha rivolto il suo saluto alla platea gremita della Sala Protomoteca in Campidoglio, precisando: «quando abbiamo dato vita alla prima edizione del Premio, avevamo ben chiara l’idea di un’iniziativa che avesse quale punto di riferimento un giorno simbolico, ma che fosse permanente nel tempo».

E così il Premio letterario “Salva la tua lingua locale”, ideato dall’Unione Nazionale delle Pro Loco (UNPLI) e da Legautonomie Lazio, in collaborazione con il Centro “Vincenzo Scarpellino” e il Centro Internazionale “Eugenio Montale” è giunto alla sua seconda edizione. La cerimonia di premiazione, patrocinata dal Senato della Repubblica, dal MIBACT e dalla Commissione italiana UNESCO, ha conferito degno epilogo alla “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”, fissata al 17 gennaio di ogni anno. Quest’ultimo è divenuto un vero e proprio evento social, di grande impatto mediatico (il canale YouTube Unpli Progetti ha totalizzato oltre 1 milione 720 mila visualizzazioni, n.d.r.) che ha coinvolto tutte le regioni italiane: spettacoli, letture di poesie, proverbi, musica popolare, ecc. Tutto rigorosamente in lingua locale, con lo scopo di salvaguardare il patrimonio dialettale italiano. «Nell’esprimere piena soddisfazione, vorrei sottolineare oltre al dato quantitativo anche quello relativo alla qualità delle opere in lizza, indispensabile per lanciare verso nuovi importanti traguardi sia il Premio sia la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, un punto di riferimento importante per chi ha a cuore la loro salvezza – ha dichiarato il Presidente UNPLI Claudio Nardocci, concludendo: le centinaia di lavori ricevuti dall’Unpli ed esaminati da un’attenta giuria per questa edizione del premio letterario raccontano le tradizioni dei nostri territori, con le parole e con le immagini»

L’analisi e la premiazione delle opere in gara è stata affidata, anche per questa edizione, ad  una giuria d’eccezione presieduta dal “presidente onorario” Prof. Tullio De Mauro e dal Prof. Pietro Gibellini. Tra i giurati, esperti di linguistica e poeti: Franco Loi, Luigi Manzi, Toni Cosenza, Angelo Lazzari, Vincenzo Luciani, Cosma Siani, Ugo Vignuzzi.  

Il Professor De Mauro non ha celato un certo entusiasmo per l’iniziativa, da lui definita “un giusto riconoscimento verso la pluralità di tradizioni del nostro Paese, che si esprimono nei dialetti: un patrimonio che, ancora oggi, favorisce indubbiamente l’espressione poetica”. Il linguista di fama internazionale, autore di numerosi saggi di prevalente interesse specialistico, ha proseguito: «Mi auguro che questa iniziativa sia il punto di collegamento ad altre iniziative che guardano alla cultura nel suo complesso senza steccati tra cultura cosiddetta ‘alta’ e cultura ‘popolare’ e favorire la permanenza di tale patrimonio culturale immateriale nella nostra memoria, nelle nostre conoscenze».

Interessante la constatazione di De Mauro circa la persistenza dei dialetti nell’uso quotidiano erroneamente dati per estinti, con la relativa crescita di consapevolezza che i dialetti non sono merce datata del passato, ma costituiscono parte integrante dell’immagine dell’Italia nel mondo. È quanto aveva già previsto De Mauro nel ’63 con “Storia linguistica dell’Italia unita”, uno dei saggi più celebri da lui redatti, per la raffigurazione di una “società in cui convivono italiano e dialetto come lingue alleate, minacciate da una forma di globalizzazione”, sottolinea Pietro Gibellini.

Premio alla carriera per il poeta Franco Loi consegnato dall’On. Michela Di Biase, presidente della Commissione cultura del comune di Roma. La poesia quale mezzo per avvicinarsi alla conoscenza di sé: “poeta è colui che trova sempre una strada per la conoscenza di sé stesso, che è il fondamento di una società”. Con queste parole il “Maestro” Loi ha ringraziato la giuria e il pubblico, citando poi alcuni versi di Dante Alighieri sull’ispirazione poetica, che ha asserito di aver sempre cercato di seguire nel corso della sua lunga attività di scrittore.

VINCITORI E PREMIATI
Il primo premio per la Poesia edita è stato conferito a Rita Gusso con Gris de luna, una raccolta di componimenti poetici in dialetto caorloto (Caorle, VE), ricchi di espressioni metaforiche, vivaci e a tratti malinconiche. Vincitrice per la sezione Prosa edita Maria Serrentino, con C’era una volta in via Tommaseo… Il libro racchiude una serie di commedie in dialetto siciliano, drammatiche, brevi, ma tra loro legate in un insieme compatto. Al poeta abruzzese Mario D’Arcangelo è spettato, invece, il primo premio per la sezione Poesia inedita, con brani inediti in dialetto di Casalincontrada (CH). Primo classificato per la Prosa inedita, il racconto in dialetto piemontese di Emanuela Fortuna Cüntula da quàdar (Racconto di quadri). A leggere ed interpretare i brani nella traduzione in italiano, l’attore e regista Angelo Zito.

A seguire sono stati premiati i ragazzi della Sezione Scuola, presieduta da Anna Paola Tantucci, e i vincitori delle nuove sezioni introdotte in questa seconda edizione: Musica e Tesi di Laurea.

In conclusione, la premiazione del concorso UNPLI/CANON “La sagra più bella che c’è”: premiate le fotografie più rappresentative delle sagre organizzate dalle Pro Loco italiane, che valorizzano anche dal punto di vista artistico le peculiarità e la storia del territorio.

Introdotto quest’anno anche il premio Musica, consegnato ai vincitori Flavio Parotelli, Beatrice Birardi e Albina Balzano. Riguardo la sezione Tesi di Laurea, segnalata la tesi di Chiara Bonacci dal titolo “Migrare dal Sud alla Toscana negli anni Novanta – Proposta per un’indagine socio-linguistica”.

Sono stati premiati, inoltre, i poeti Loredana Bogliun, Guido Leonelli, Paolo Borghi, Cettina Caliò, Roberto Pagan e gli scrittori Isidoro Perin, Maria e Luigi Matteo, Grazia Galante, Matteo Nunzi, Adele Terzano, Emanuela Fortuna, Guido Ciolli, Sante Dionede, Valter Peruzzi, Loredana Iole Scalpellini, Roberta Longhi, Giuseppe Emilio Carella.

Tutti i lavori del Premio letterario (in totale 395 tra poesia e prosa edita ed inedita, musica, tesi di laurea e scuola) costituiranno un archivio di inestimabile valore, utile per lo studio delle lingue locali italiane.



Immagini della manifestazione