Di Maria Enrica Rubino
Raggiunta, dopo lunghi mesi di trattative, l’intesa
tra Stato e autonomie locali sul riordino del mercato dei giochi. Passa adesso ai governatori delle Regioni e ai sindaci il
timone nelle scelte degli orari e della collocazione delle sale giochi nei
centri cittadini, definendone le distanze di questi dai luoghi sensibili, quali
scuole e ospedali.
Al termine della Conferenza unificata straordinaria,
il Sottosegretario all’Economia con
delega ai Giochi, Pier Paolo Baretta, si è detto soddisfatto: «sono felice di non aver mai mollato la
presa anche se abbiamo passato momenti molto difficili. Invece la strada era
giusta e necessaria, per questo sono felice di aver messo insieme tutte le
istituzioni, ciascuna con i propri interessi».
Ampia soddisfazione
anche da parte del presidente della Conferenza
delle Regioni, Stefano Bonaccini, il quale ha precisato che «ogni Regione
ha la potestà di scegliere come contrastare l’offerta di gioco e tutelare i
propri cittadini».
È arrivato, quindi, all’unanimità
il via libera alla proposta del Governo di ridurre il gioco d’azzardo regolamentando
quello pubblico, attribuendo ampi margini decisionali a Regioni e comuni.
Come specificato nel
testo d’accordo proposto il 3 agosto scorso, l’obiettivo è il dimezzamento, in
tre anni, dei punti vendita del gioco pubblico abilitati alla installazione di
AWP, ad oggi circa 98.600. La razionalizzazione dei punti gioco (ridotti a ca
50.000) dovrà essere articolata in 10 mila agenzie o negozi che abbiano come
attività prevalente la vendita di prodotti di gioco pubblici; 5 mila corner; 3
mila sale VLT e Bingo.
Nel testo dell’accordo
è, inoltre, precisato che le Regioni e gli Enti locali, “al fine di una
maggiore efficacia nella prevenzione dei minori e nella lotta alla ludopatia,
nonché nel contrasto all’insediamento del gioco illegale”, dovranno adottare
nei piani urbanistici quei criteri volti a garantire una distribuzione
equilibrata sul territorio. L’obiettivo è evitare che in alcune aree l’offerta
di gioco pubblico sia eccessivamente concentrata o, al contrario, totalmente
assente.
Il decreto attuativo
della manovra, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, garantirà entro il 30
aprile 2018 un taglio del 35% delle macchinette, fino ad arrivare a 265 mila
apparecchi sul mercato dalle attuali 400 mila. Verranno rottamati almeno 142
mila apparecchi tolti da bar, hotel, tabacchi, edicole, ristoranti e
stabilimenti balneari.
Il passo successivo
sarà quindi la traduzione e il recepimento dell’accordo in un decreto da parte del
Governo nelle prossime settimane.