Di Maria Enrica Rubino
Il 14
giugno in Parlamento europeo è stata votata una proposta di risoluzione sulla
Russia e, più nello specifico, sul caso del prigioniero politico ucraino Oleg
Sentsov e tutti gli altri cittadini ucraini detenuti illegalmente in Russia e
nella penisola di Crimea.
È passato
più di un mese dall’inizio dello sciopero della fame da parte di Sentsov. Uno
sciopero senza tregua per chiedere la liberazione di tutti i prigionieri
politici ucraini, sono più di 70, detenuti in Russia e Crimea.
Provvedimento che invita, pertanto, gli Stati membri dell’Ue
a rimanere fermi e uniti nell’attuazione delle sanzioni concordate contro la
Russia, a prorogarle e a prendere in considerazione anche misure mirate contro
i responsabili della detenzione e del processo dei prigionieri politici. Come il regista ucraino Oleg Sentsov, condannato in
Russia a 20 anni di carcere duro per presunta attività terroristica in Crimea.
La
risoluzione (2018/2754) votata in Parlamento europeo è passata con i voti
favorevoli di 485 europarlamentari, 76 voti contrari e 66 astenuti, sui 627
membri totali (MEP). A votare contro la risoluzione anche nove italiani, quasi
tutti appartenenti al partito della Lega Nord: Mara Bizzotto, Mario Borghezio,
Angelo Ciocca, Danilo Oscar Lancini, Giancarlo Scotta’. E poi tre appartenenti
alla lista Tsipras-L’Altra Europa: Eleonora Forenza, Curzio Maltese, Barbara
Spinelli. E Marco Zanni, Movimento 5 Stelle.